La distribuzione dei 500 vulcani attivi non è uniforme, né casuale, ma è concentrata in ben precise fasce corrispondenti ai margini attivi delle placche, come illustrato nelle pagine sulla Tettonica delle Placche.
- Attorno all'Oceano Pacifico, sul versante occidentale delle Americhe, quello orientale dell'Asia, negli archi insulari del Giappone e Filippine si ha la “cintura di fuoco” dove sono concentrati i due terzi dei vulcani attivi. Si tratta delle zone di subduzione intraoceaniche e zone di margine continentale attivo, dove il vulcanesimo presenta un'attività esplosiva o intermedia.
- Altre zone ricche di vulcani sono le dorsali oceaniche, dove le eruzioni sono quasi totalmente sottomarine, con abbondante emissione di lava basica.
- Un'area di emissione effusiva è quella delle fratture intracontinentali dell'Africa orientale.
- Un'ultima area è quella dei punti caldi intraoceanici e intracontinentale.
Complessivamente si ha un dualismo nell'attività vulcanica:
- nelle zone di distensione e nei punti caldi si ha un'attività prevalentemente effusiva, con emissione di lave basiche e formazione di vulcani a scudo o eruzioni lineari;
- nelle zone di compressione c'è un'attività mista o esplosiva, emissione di lave intermedie o acide e formazioni di strato-vulcani.
In alto a destra: Distribuzione dei vulcani italiani
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