Possiamo definire previsione meteorologica (o previsione del tempo) la predizione del futuro stato del tempo atmosferico in una data zona. I primi metodi di previsione risalgono ai Babilonesi, Greci, Cinesi e Indiani: si basavano sull'osservazione delle caratteristiche del cielo e del tipo di copertura nuvolosa, come evidenzia la tradizione dei proverbi: detti come "rosso di sera bel tempo si spera" o "cielo a pecorelle acqua a catinelle". Ovviamente, non sempre queste previsioni empiriche si rivelavano attendibili.
L'era delle moderne previsioni meteorologiche è iniziata nel XIX secolo, quando i nuovi sistemi di comunicazione (in particolare il telegrafo) permisero ai bollettini relativi alle "condizioni meteo" di una zona di essere diffusi rapidamente. Nonostante ciò, le previsioni meteorologiche continuarono a basarsi ancora per un secolo sull'osservazione delle condizioni del cielo, a cui si aggiunse, grazie all'invenzione del barometro, la misura dei cambiamenti della pressione atmosferica. Si era infatti capito che una diminuzione della pressione prelude al peggioramento delle condizioni meteorologiche, un aumento al miglioramento delle medesime.
Solo alla metà del XX secolo il sistema di predizione del tempo divenne di tipo numerico, basato su modelli previsionali matematici per mezzo dei quali si elaboravano i dati raccolti da strumenti in grado di misurare parametri come la pressione, la temperatura, l'umidità, la velocità dei venti. Ma questo tipo di previsione si scontrava con la lentezza di chi doveva effettuare, "a mano", i calcoli matematici.
Il grande progresso della meteorologia è avvenuto solo negli ultimi 30-40 anni, grazie a due importanti innovazioni tecnologiche: i satelliti artificiali e i computer.
Immagine dell'Italia da satellite dell'Aeronautica Militare.