I tornado sono perturbazioni locali del diametro di 150-600 m, al di fuori dello schema dei cicloni presentati sopra, con venti che arrivano anche a 600 km/h, poiché c'è una notevole differenza di pressione tra il centro e la periferia.
Nella parte centrale si ha la condensazione con formazione di un imbuto che scende dalla nube, all'inizio bianco e poi più scuro quando raccoglie polvere dal suolo.
Nelle pianure degli Stati Uniti sono molto frequenti e sembra si originano da una anomala disposizione dell'aria. Quando l'aria polare fredda e secca viene a trovarsi improvvisamente sopra quella tropicale, più calda e umida, normalmente dovrebbe scendere al di sotto, ma se per una situazione particolare dei venti resta sopra, si ha una situazione di particolare instabilità. La notevole differenza di pressione è riequilibrata con una grande aspirazione di aria calda dal suolo, che può anche provocare l'esplosione di edifici.
Più piccole, solo alcuni metri, invece sono le trombe d'aria e le trombe marine, ma che possono causare disastri altrettanto gravi pur nella loro breve durata si 15-20 minuti. Sono tipiche delle nostre latitudini e si formano anche in Italia.