Le acque salate rappresentano il 97,2% dell'acqua liquida presente sul nostro pianeta e si distribuiscono in tutte le depressioni che circondano i continenti, formando oceani e mari.
I mari e gli oceani occupano circa il 71% della superficie terrestre ma nell'emisfero settentrionale coprono il 20% della superficie totale, mentre in quello meridionale raggiungono l'80%.
Le linee di costa rappresentano il confine tra la terra e il mare e corrispondono alla striscia di terra compresa tra il livello minimo e massimo della marea.
Il mare erode, trasporta e sedimenta
Le acque marine esercitano la loro azione modellatrice lungo i litorali attraverso processi di erosione, trasporto e sedimentazione.
L'azione erosiva del mare, detta abrasione, è provocata dalle correnti, dalle maree e soprattutto dal moto ondoso, la cui azione, però, si fa sentire solo fino a una certa profondità e lungo la fascia costiera. Essa è agevolata dall'azione chimica e disgregazione meccanica degli altri agenti esogeni che abbiamo già esaminato (idratazione, aloclastismo, azione di organismi perforatori come i litodomi, ecc.).
L'azione del moto ondoso ha effetti sia lungo le coste rocciose, sia lungo le coste sabbiose.
Contro le coste rocciose, le onde si abbattono con una tale forza da disgregare le rocce, grazie alla pressione esercitata dall'acqua e alla sabbia e alla ghiaia che trasporta. Le onde urtano le rocce e, attraverso fasi di compressione e decompressione sull'aria contenuta nelle fessure e lungo i piani di stratificazione, le allarga, favorendo il distacco di detriti e di blocchi rocciosi.
Lungo le coste sabbiose l'azione del moto ondoso è molto efficace con mare poco profondo, dove le onde di oscillazione, per l'attrito sul fondo, si trasformano in onde di traslazione, creando i frangenti; si ha perciò un flusso d'acqua che raggiunge la costa che poi rifluisce verso il mare con una corrente di ritorno (risacca). Il tratto di spiaggia interessato dal moto alternato delle onde è la battigia, lungo la quale i frangenti muovono continuamente i sedimenti che vengono alternativamente trasportati verso il largo e riportati a riva.
Il flusso del frangente si muove obliquamente rispetto alla costa, mentre la risacca si muove sempre perpendicolarmente alla spiaggia; la combinazione di questi due movimenti genera un moto a zig zag che consente il trasporto dei sedimenti, sabbia e ciottoli, lungo la spiaggia per centinaia o migliaia di metri: è il trasporto litoraneo.
Le onde e le correnti, dopo aver trascinato i detriti, li depositano in mare o lungo la costa in base alle dimensioni e al peso: sabbie e i fanghi più fini sono trasportati al largo e si depositano in mare, mentre i frammenti più pesanti sono accumulati lungo la riva, dove formano le spiagge.
Costa rocciosa a Talamone e costa sabbiosa a Rosolina
La morfologia costiera
La diversa morfologia dell'ambiente litorale dipende dalla natura delle rocce della costa, dalla struttura geologica della regione, dalla presenza di fiumi che apportano detriti, o di ghiacciai estesi, come nelle regioni artiche o antartiche.
Il profilo orizzontale delle coste può assumere diverse forme; si distinguono:
- coste prevalentemente lineari;
- coste frastagliate.
Per quanto riguarda il profilo verticale, abbiamo:
- coste alte, a strapiombo sul mare;
- coste basse, che digradano dolcemente verso l'acqua.
Le coste alte
Lungo le coste alte l'azione erosiva del mare è prevalente sulla deposizione ed è determinata dalla violenza del moto ondoso e dall'azione meccanica di ciottoli e sabbia scagliati contro la costa.
Se l'abrasione è uniforme, si forma il solco di battigia, che con il tempo può provocare il cedimento della roccia sovrastante (ripa) e determinare così la formazione di pareti a picco sul mare. La spiaggia in queste aree è in genere assente o ridotta a una stretta fascia discontinua. I materiali franati vengono portati in profondità dai frangenti e possono accumularsi sul fondale in prossimità della costa (piattaforma di abrasione). Questo di po di costa è chiamato falesia. Alla base, il mare erode le rocce più tenere e crea anfratti e grotte. Con il passare del tempo, i continui cedimenti delle pareti fanno sì che la falesia subisca un progressivo arretramento.
Formazione di una falesia - La falesia di Duino
L'abrasione del mare, a seconda del tipo di materiale roccioso, può creare anche insenature, promontori, o isolare parti rocciose, come scogli e faraglioni.
Tra le coste rocciose alte citiamo le coste a fiordi; si tratta di antiche valli glaciali che, con il ritiro dei ghiacciai e il conseguente aumento del livello marino, sono state invase dal mare. Si presentano come profonde insenature con i fianchi molto ripidi e diverse ramificazioni e si trovano soprattutto in Norvegia.
Le coste a rias sono insenature alte, strette e frastagliate, residuo di antichi estuari e valli fluviali occupati dal mare in seguito a un innalzamento del livello marino. Si trovano in Corsica, Grecia e Galizia.
Faraglioni, Fiordi e Rias
Le coste basse
Le coste basse si formano nei luoghi dove la sedimentazione prevale sull'erosione, generalmente per la minore forza delle onde e delle correnti. Lungo le coste basse il materiale eroso e trasportato dal mare si deposita e si formano ampie spiagge sabbiose. Le spiagge sono costituite di detriti di varia natura come sabbie e ghiaie marine e fluviali, resti di organismi come i coralli o frammenti di rocce vulcaniche.
Durante le mareggiate la spiaggia può essere in parte erosa e la sabbia asportata è depositata al largo, dove forma le barre sabbiose sottomarine, cumuli allungati paralleli alle coste. L'accumulo progressivo di sabbie può ostacolare il motoso ondoso, per cui le barre si accrescono fino ad emergere, formando cordoni litoranei, o lidi, che in genere hanno un andamento allungato e parallelo alla linea di costa. Queste due strutture si creano spesso anche davanti alle foci dei fiumi e possono isolare un lembo di mare, generando le lagune senza però interrompere la comunicazione con il mare. Se le bocche di laguna si chiudono, la laguna si trasforma in un lago o in uno stagno fino al suo completo interramento e la creazione di una nuova linea di costa.
Quando i cordoni si formano perpendicolarmente alla linea di costa per la presenza di promontori e sporgenze, abbiamo i tomboli. A volte i tomboli creano un raccordo tra le isole e la terraferma, interrompendo la comunicazione con il mare e formando dei laghi costieri come quello di Orbetello.
Evoluzione delle coste basse
Spiaggia a La Brussa e Laguna Sud a Chioggia
Evoluzione delle coste
Le coste non sono una struttura stabile, ma subiscono progressiva trasformazione.
- Nella fase iniziale abbiamo l'innalzamento di livello del mare. L'acqua invade le valli formando insenature, golfi o baie, mentre i rilievi che le separano originano promontori e isole.
- Nella fase intermedia, l'azione erosiva del mare demolisce progressivamente i promontori e le punte. I frammenti di roccia si depositano nelle insenature e nei golfi formando le spiagge. I materiali trasportati al largo formano cordoni litoranei sottomarini che poi emergono fino a formare dei lidi, poi lagune e laghi costieri.
- Nella fase finale le insenature vengono colmate e si hala rettificazione della costa. La linea di costa assume una direzione perpendicolare a quelle di provenienza delle onde e delle correnti.
Alla fine del ciclo una nuova variazione del livello marino determina lo spostamento della linea di costa e l'inizio di un nuovo ciclo.
Rettificazione delle coste
Il livello del mare non rimane dunque invariato per tempi lunghi. Ne abbiamo testimonianza visibile nei terrazzi marini. Quando la regione costiera si solleva o il livello del mare si abbassa, la piattaforma di abrasione emerge e forma un terrazzo. Se ? invece la costa si abbassa o il livello del mare si innalza, la piattaforma di abrasione si prolunga verso l'interno.
Terrazzo marino a Corniglia